Nel 1948, l'azienda G.B. Pezziol di Padova di proprietà di Amedeo, Angelo e Mario Dalle Molle - già produttori del VOV - crea un liquore aperitivo-digestivo chiamato CaB1. Alla fine del 1949, dopo una lunga fase di sperimentazione il liquore prende nome di Cynar dal nome di un suo componente, la cynara scolymus, e nel 1952 viene commercializzato con l'etichetta che lo renderà famoso. I fratelli Dalle Molle intuiscono che è il momento giusto per legare il nome della G.B. Pezziol – e del Cynar – ad una città più importante e così, nonostante la produzione rimanga a Padova, la sede legale dell'Azienda venne trasferita a Milano. La progressiva espansione delle vendite dal 1957 al 1976 avviene parallelamente al potenziamento pubblicitario, soprattutto grazie al carosello trasmesso dalla Rai.
Il liquore diviene popolare con i caroselli nei primi anni sessanta del XX secolo, grazie alla fortunata serie di filmati pubblicitari televisivi interpretati prima da Ferruccio De Ceresa e poi, dal 1966, da Ernesto Calindri. In uno degli sketch pubblicitari più noti al grande pubblico, un imperturbabile Calindri sorseggia un bicchiere di Cynar seduto a un tavolino nel bel mezzo di una rotatoria, nel caos del traffico cittadino e poi recita lo slogan entrato a far parte dell'immaginario collettivo: "Cynar contro il logorio della vita moderna". Il sodalizio tra l'attore e il marchio durerà fino al 1984; verso la fine degli anni settanta il Carosello cambia ambientazione e, dalla città trafficata, passa a un campo di carciofi. Negli anni novanta ci sono altri testimonial come l'attore Alberto Lionello e la showgirl Natalia Estrada e nuovi spot musicati di Enzo Jannacci.
Dal 1995 Cynar entra a far parte del Gruppo Campari.
Il gruppo Campari ha origine nel 1860 da Gaspare Campari a Milano con la fondazione della fabbrica di liquori. Nel 1882 alla morte del fondatore uno dei suoi cinque figli, Davide, introdusse fondamentali cambiamenti trasformando l’azienda in una delle più note all’estero: da “Liquoreria Campari” a “Gaspare Campari-Fratelli Campari successori” nel 1902 e quindi “Davide Campari & C.”. Quest’ultimo investì molto nella comunicazione tanto è vero che svariati manifesti pubblicitari furono disegnati da Fortunato Depero (che progettò nel 1928 l’originale bottiglietta del Campari Soda), Marcello Dudovich, Marcello Nizzoli, Erberto Carboni, Leonetto Cappiello, Bruno Munari (che disegnò nel 1964 il famoso manifesto). I primi marchi-firme “Bitter” e “Cordial” vennero registrati nel 1888 assieme allo stemma araldico della famiglia “…formato da uno scudo con la figura di due cani accoccolati e sormontato da un elmo con fogliami ornamentali”. Nella sua storia Campari ha più volte modificato, anche sostanzialmente, il marchio poichè ha volontariamente tradotto il suo linguaggio grafico nei timbri stilistici dei vari momenti dell’arte, della moda, del gusto. Questo atteggiamento verso la comunicazione, cioè non apparire con lo stesso marchio, è divenuto tipico, imitabile e definito “immagine coordinata aperta”. Nel 1987 si è resa necessaria la fissazione definitiva degli standards grafici che fu realizzata da G&R Associati operando una sorta di restauro, di lavoro filologico sui logotìpi dopo un secolo di stratificazioni grafiche. Furono selezionati quelli più ricorrenti a partire dalla fondazione e si scelse il logotìpo Campari registrato nel 1912, il più utilizzato dal secondo dopoguerra.
Nel 1995 Campari chiude la sua prima acquisizione segnando l’inizio di una strategia che ancora oggi coniuga 50% di crescita organica e 50% di crescita attraverso acquisizioni. Ogni marchio unitosi da allora al gruppo, porta con sé la sua storia e identità uniche.